Il cielo era terso e il sole riscaldava le sue ossa di vecchio. Da ogni lato la vista era libera. Si potevano notare, più o meno lontane, valli e colline, boschi e radure, strade e case. Ad ovest scorse un gregge di pecore o almeno pensò che lo fossero più dal loro incedere lento e dal colore di un bianco sporco che non dalla nitidezza della visione.
Erano passate da poco le dieci e in quella mattina di maggio tutto sembrava meraviglioso e irreale in quel posto.
Era partito da casa due ore prima, aveva fatto un quarto d’ora di auto fra boschi di faggi e castagni e poi si era fermato al Salto del Diavolo, dove lasciava sempre l’auto e proseguiva a piedi. Quel luogo, da cui si dipartiva il sentiero per il Monte Bellavista, aveva una storia che Argante conosceva da quando era bambino e che nelle sere d’inverno, accanto al fuoco, il nonno raccontava a tutta la famiglia. Diceva che molti anni prima Lucifero aveva tentato un ragazzo che saliva al monte a far legna. Il Diavolo gli era apparso sotto le sembianze di una donna priva di vista che gli chiese aiuto. Quello si fermò e le chiese perché si trovasse in quel bosco così lontano dal paese. Lei, con voce rotta dal pianto, rispose che si era persa nel tentativo di andare da sua figlia che stava per partorire. Allora il povero ragazzo si offrì di aiutarla e di portarla dalla figlia e gli chiese dove abitasse. La donna, sempre piangendo, gli mostrò un panno consunto dove vi era ricamata una specie di mappa. Gli spiegò che le serviva per trovare la casa della figlia ma che doveva aver sbagliato sentiero e adesso non sapeva dove si trovasse. Il ragazzo guardava e riguardava quella sorta di mappa, la rigirava tra le mani per trovare un’attinenza con quei luoghi ben conosciuti. Faceva qualche passo a destra, poi in avanti, indietro, a sinistra. Fu in uno di questi movimenti che, essendosi avvicinato al ciglio della scarpata, distratto dall’osservazione della mappa, si sentì spinto in avanti e non poté fare altro che cadere nel baratro sottostante. Batté sulle rocce una, due, molte volte e di lui ritrovarono solo il cappello sul bordo del dirupo. Su una roccia alcuni giurarono di avere visto il