La luna splendeva in cielo. Marco la osservava, estasiato, dal terrazzo di casa. La luce lattiginosa inondava i tetti di una Firenze silenziosa e addormentata, creando qua e là ombre sinistre. Erano le quattro esatte. Lo capì dai rintocchi della campana della chiesa, cupi e di una regolarità assoluta. Guardava il paesaggio della sua città come se stesse osservando un nuovo mondo. Tutto in quella notte gli sembrava mai visto, assolutamente sconosciuto e meraviglioso. Si chiedeva se dipendesse dal fatto che gli era accaduto nel pomeriggio o se fosse semplicemente un cattivo osservatore. Propese per il primo motivo e si pose una nuova domanda:
“cosa mi succederà ancora?”
Rientrò in casa e si trovò davanti alla specchiera di camera. Accese la luce e inorridì davanti alla sua immagine riflessa.
Non era lui, non quello che aveva sempre visto in quello specchio. I suoi lineamenti erano totalmente cambiati, stravolti. Chiuse gli occhi serrandoli stretti. Poi li riaprì, sperando di vedere l’immagine da sempre conosciuta, ma l’illusione non durò neppure un attimo. Quello era il suo nuovo volto. Si osservò con attenzione. Il naso era dritto e pronunciato e gli occhi grandi e scuri, sovrastati da imponenti sopracciglia, sembravano volere occupare con prepotenza buona parte del volto. La bocca, infatti, era piccola.
“Come quella di una ragazza,” pensò.
Perché mai doveva essere finita così? Perché doveva pagare quel conto assurdo? Aveva capito che Marco non esisteva più anche se non sapeva ancora il perché e quali altre sorprese gli avrebbe riservato quel cambiamento.
Si vestì di fretta, senza guardare troppo a cosa metteva addosso, poi scese le scale di corsa e si inoltrò in via Ghibellina. Si accorse di non sapere dove avesse messo la macchina per poi rendersi conto che non sapeva neppure se ne avesse una. Quanta assurdità in tutto quello che gli stava accadendo! Una bestialità assoluta. Si mise a camminare e d’impulso indirizzò i suoi passi verso piazza del Duomo. Quasi correndo imboccò una deserta via dell’Oriuolo che lo avrebbe condotto rapidamente alla cattedrale.